ANALISI RETAIL 2021: I TREND DI MERCATO

Anche il 2021, come il 2020, è stato un anno che ha messo a dura prova il settore retail. Per riuscire a rimanere a galla, si sono dovute necessariamente trovare risposte ai mutati comportamenti di acquisto delle persone, complice la pandemia. A poche settimane dalla fine dell’anno, ecco un’analisi dei nuovi trend del mercato retail e delle sue prospettive future.


DOVE CI ERAVAMO LASCIATI: L’EREDITÀ DEL 2020

Il monitoraggio dellOsservatorio permanente Confimprese-EY ha parlato chiaro: nel primo trimestre 2021, rispetto agli stessi giorni del 2020, il settore retail segnava un complessivo -38,3%. Il solo settore di abbigliamento e accessori, per dirne uno, registrava un -42,1% rispetto all’anno precedente.

Di fronte a certi dati viene spontaneo domandarsi: come è stato possibile sopravvivere? Secondo Jaume Molins, Country Manager per l’Italia di Tiendeo, la differenza l’ha fatta il digitale:

“Credo che il 2020 sia stato una rivoluzione per molti retailer, che hanno capito che non c’era altra opzione che scommettere sulla trasformazione digitale se volevano uscire da questa crisi a pieni voti. Infatti, nella prima metà del 2021, abbiamo visto molti retailer aumentare il loro impegno verso la digitalizzazione nelle loro azioni di marketing. […] Anche il canale online gioca un ruolo importante, si prevede una crescita dell’e-commerce del 24%, che si stima rappresenterà il 30% di tutte le vendite al dettaglio nel 2030.

Le statistiche gli danno ragione: l’e-commerce ha triplicato la sua crescita in Europa a partire dal 2020, anche se per quanto riguarda il solo nostro Paese i dati non sono proprio così accattivanti. Sicuramente il negozio fisico continuerà a essere il canale di acquisto preferito dai consumatori nei prossimi anni, ma non va di certo trascurata la componente tecnologica, che può e fa la differenza in un periodo di chiusure e restrizioni.


LE PROSPETTIVE DEL 2021

Tirando le somme ora, dopo un inizio non così facile, c’è aria di ripresa per il retail italiano rispetto alle stime del primo trimestre?

Le aperture

L’analisi semestrale condotta da Confimprese dice che sì, a fine 2021 avranno aperto indicativamente 828 nuovi punti vendita, con un incremento di quasi l’8% rispetto al numero di negozi attuale, superiore alle attese di inizio anno.

E, a sorpresa, sembra essere proprio il settore abbigliamento, uno dei più penalizzati dalla fase Covid, a fare da capofila. Secondo il report, infatti, il settore con il maggior numero di aperture previste è quello abbigliamento/accessori con 190 punti vendita, seguito dalla ristorazione con 185, quindi da casa/complementi d’arredo con 109.

A livello geografico è la Lombardia ad aggiudicarsi la maggioranza delle aperture (60%) sia nel segmento abbigliamento/accessori sia in quello della ristorazione. Subito dietro Lazio e Campania, scelte da circa un terzo delle aziende (28%).

Le chiusure

Migliora anche il trend delle chiusure: entro fine anno il numero di attività retail cessate dovrebbe assestarsi a quota 255, contro le 428 previste a inizio anno, con una concentrazione maggiore nella prima metà dell’anno.


COME SI È SOPRAVVISSUTI AL 2021?

Come riportato all’inizio di questo articolo, è stata soprattutto la digitalizzazione ad aver fatto la differenza per la sopravvivenza del negozio retail in questi anni. Ma in realtà il periodo Covid ha imposto anche altri trend, che sembrerebbero destinati a durare anche post-pandemia (quando mai arriverà).

L’online

“Dal 2019 al 2021 gli acquisti degli italiani fatti online sono cresciuti da 31 miliardi di euro a 39,4 miliardi, sostiene il direttore dell’Osservatorio innovazione digitale nel retail e Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano Valentina Pontiggia

Anche se questi numeri indicano una tendenza molto netta e significativa, l’Italia risulta essere ancora molto in ritardo rispetto ai paesi del nord Europa.

Omnichannel

Una nuova abitudine che ha preso il via proprio in questo periodo è quella di ricercare un percorso di acquisto attraverso diversi canali in contemporanea: fisici e online, desktop e mobile. La tendenza quindi non è più quella di scegliere tra shopping fisico e shopping online, ma di svolgere un’esperienza di shopping ibrida.

Questo è uno dei 5 trend che ha presentato anche Forbes nello studio dedicato al retail, lo stesso presenta anche in Wired Trends 2022.

Ma perché questa nuova tendenza? “I clienti sono alla ricerca di esperienze ibride e fluide come mai prima, anzitutto perché sono cambiati gli stili di vita” e l’omni-canalità permette al consumatore di vivere a pieno questa nuova modalità, dove non c’è più distinzione tra il fisico e il digitale, “ma le due componenti convivono, pur mantenendo ruoli distinti”. [Fonte: Wired Trends 2022]

Servizi su misura e personalizzazione

La personalizzazione dell’esperienza è un altro fattore che può fare la differenza nelle scelte di acquisto di una persona. Si è infatti tutti alla ricerca della cosiddetta migliore “Customer Experience” possibile.

Come personalizzare le esperienze degli utenti in base ai loro gusti? Il modo più semplice è analizzare (o far analizzare da appositi programmi) i diversi dati che ogni acquirente lascia on-line e in negozio (tramite per esempio i dati della sua fidelity card), per delineare le sue preferenze e cercare di proporgli quanto di più vicino al suo gusto personale.

Ottimale sarebbe addirittura riuscire ad anticipare le sue necessità.

Raccogliere quindi i dati, ma anche saperli analizzare e interpretare in base al proprio business. Da qui poi lanciare campagne mirate di marketing tramite email, sms o notifiche in caso di utilizzo di un’app personalizzata.

È attraverso l’offerta personalizzata quindi che si crea sempre di più la fidelizzazione del cliente.

Un esempio concreto? Esistono aziende di prodotti per l’infanzia che, conoscendo la data di nascita del bambino, sono in grado di proporre nel tempo i prodotti più idonei per ogni fascia di età, supportando così i genitori nella gestione degli acquisti.


E IL 2022?

Nel 2022 saprà distinguersi chi riuscirà a seguire la corrente di questi trend, rivoluzionando il proprio store in base alle specifiche esigenze del settore in trasformazione.

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